Macbeth è una delle più note e citate tragedie shakespeariane.
Essa drammatizza i catastrofici effetti fisici e psicologici dell’ambizione politica per coloro che cercano il potere per il proprio interesse personale: l’esito di tale condotta è un gorgo inesorabile di errori ed orrori. Frequentemente rappresentato e riadattato nel corso dei secoli, Macbeth è divenuto l’archetipo per eccellenza della brama di potere sfrenata e dei suoi pericoli.
L’idea di presentare il Macbeth come “il libro del mese” nasce dal fatto che a dicembre abbiamo visto, al Teatro dell’Arte della Triennale di Milano, il Macbettu per la regia di Alessandro Serra. Uno degli spettacoli più acclamati e premiati del 2017, vincitore del Premio Ubu come Migliore spettacolo del 2017, il Macbettu di Alessandro Serra è una originale e intensa rivisitazione del capolavoro shakespeariano.
Una regia perfetta, interpreti straordinari, una cornice scenografica essenziale pur nella sua complessità, immagini di sangue e di vendetta, echi di potere che, piano piano, si auto distrugge fino a diventare invisibile, ma lasciando dietro di sé solo morte e odio.
Lo spettacolo traspone il Macbeth nel cuore di una immaginaria Barbagia e il testo è recitato in sardo affinché la lingua trasformi ciò che in italiano rimarrebbe confinato nella sfera letteraria.
Le immagini, i gesti e i suoni, potenti e dirompenti, evocano rimandano una dimensione immaginifica dove emergono le molteplici analogie tra il Macbeth, i riti e le maschere della Sardegna e la violenza dell’oggi accompagnata dalla sete di potere.
Buona lettura!