Lo zoo di vetro di Tennessee Williams

Tennessee Williams è un autore raffinato e sensibile, capace di raccontare le inquietudini e le profondità della natura umana attraverso personaggi talvolta autobiografici, nei quali spesso il lettore non fatica a rintracciare aspetti di sé.
Lo zoo di vetro è la versione teatrale di un racconto dello stesso Williams dal titolo Ritratto di una ragazza di vetro che conteneva dei forti riferimenti autobiografici riferibili all’autore stesso; in particolare il personaggio di Laura si basa sulla vita della sorella Rose, cui egli era molto affezionato,  che a causa di alcuni problemi psichiatrici fu sottoposta a un intervento di lobotomia.
La fragilità della sorella è la chiave di lettura del personaggio di Laura che, resa zoppa da una malattia, è chiusa in un suo mondo interiore fatto di illusioni, ascolta vecchi dischi, legge romanzi e soprattutto colleziona animaletti di cristallo. Da qui il titolo dell’opera.
Tom, il fratello di Laura, è sia il protagonista che il narratore della storia; storia che, vista attraverso i suoi occhi, vive di ricordi discontinui e grotteschi.
E’ un dramma della memoria dove il passato è il luogo del rimpianto e il presente è senza via di fuga.
Tuttavia Tom, dopo un litigio con la madre, scappa, segue le orme del padre e si libera, ma forse solo apparentemente, della gabbia della famiglia.
Il monologo finale, straziante e bellissimo, rivela l’amore profondo per la sorella Laura e il dolore che l’abbandono porta con sé.

Buona lettura!

 

Lo zoo di vetro

 

Questo sito prevede di utilizzare determinate categorie di cookie per diversi motivi. Per ottenere maggiori informazioni sulle categorie di cookie utilizzati e limitarne l’utilizzo, consulta la cookie policy.