#iperchédelteatro – giorni 36/40

Abbiamo chiesto ai nostri allievi che cosa gli manca del fare teatro e cosa li spinge a desiderare di poter ricominciare il prima possibile.
Vorremmo, partendo dal loro punto di vista, spostare lo sguardo da quella che è una esigenza individuale verso quella che vorremmo diventasse una necessità collettiva.

 

#giorno36

“La vita intera è questione di punti d’osservazione: quando impari a cambiare prospettiva su te stesso, su chi e cosa ti circonda, si apre un mondo nuovo, fatto di sfumature, di movimenti e complicità. Questo fa il teatro: rende la vita quadrimensionale, o meglio..ci aiuta a renderci conto di quanto la vita sia quadrimensionale.”

Sara Alberti – Allieva I anno del corso di teatro per adulti

 

#giorno37

“Penso a un esercizio che Fabio spesso ci ha fatto fare come riscaldamento, immaginando di avere la mano come un grande pennello colmo di vernice che man mano si spande a tutto il corpo.
Metter piede nella stanza scura è come immergersi in una grande vasca di colori dalla quale possono emergere figure tinte con diverse sfumature.
Le figure lentamente danzano, ognuna con il proprio stile, lasciando macchie di colore lungo il proprio passaggio.
Via via il ritmo aumenta e le chiazze si fanno sempre più grandi, intrecciandosi l’una all’altra.
In questo movimento perpetuo è inevitabile macchiarsi del colore d’altri e fare altrettanto, scoprendo così di poter essere qualsiasi cosa in ogni momento, in un quadro meraviglioso di cui ho la fortuna di fare parte.
Per me il teatro è stata una scommessa, una sfida per mettermi in gioco, non avrei mai immaginato che potesse darmi così tanto. Mi manca fes!”

Francesco Ghidoni – Allievo I anno del corso di teatro

 

#giorno38

“In questo periodo si ha come la sensazione che la vita sia stata interrotta e in questa pausa che abbiamo a disposizione il tempo sembra infinito. Un sacco di tempo, troppo tempo, per pensare, per conoscerci meglio, fin troppo.
La necessità di uscire dalla mia testa si fa sempre più forte e mi manca il teatro perché mi permette di interpretare un altro personaggio e di pensare da un altro punto di vista.
Nella frenesia della vita quotidiana mai avrei avuto l’opportunità di stare a contatto con me stessa come adesso, perciò entrare nei panni di un personaggio, viverlo, imparare qualcosa da lui, lasciami andare e mettermi alla prova è quello di cui avrei bisogno.
In questa vastità di tempo che ci è stata concessa penso ai martedì sera che mi mancano tanto.
Non era mai solo una lezione di teatro, sono delle vite che si intrecciano e ognuno impara qualcosa dagli altri.
Mi mancano i miei compagni, il loro entusiasmo e all’idea di non poter condividere anche quest anno l’adrenalina dello spettacolo mi piange un po’ il cuore.
Perché le persone dovrebbero avvicinarsi al teatro?
Di motivi se ne possono trovare tantissimi, per me essere parte di un gruppo, condividere delle passioni, dei momenti e imparare a fare lavoro di squadra è già tanto, aspetti che ho sempre apprezzato e che, con questa “pausa”, credo anche gli altri abbiano realizzato.”

Giada Di Pietro – Allieva II anno del corso di teatro per adulti.

 

#giorno39

“Ad oltre un mese di distanza, lo sento il vuoto.
Avevo finalmente trovato un piccolo momento in questa vita frenetica in cui riuscivo a dedicarmi a me stesso.
Mi mancano i ruoli, i giochi d’intesa.
Gli sguardi, i momenti seri, le risate ma anche le discussioni.
Mi manca tutto del Gruppo, in particolare la sua inesauribile Energia, che mi ha sempre saputo ricaricare le pile, anche dopo una giornata No.
Mi manca quell’occasione di potersi mettere in gioco senza il timore di sentirmi giudicato. Per tutto questo, io ormai lo ritenevo un momento magico.
”Ma insomma dai, la magia non esiste!”
Eppure, in certi momenti, non la sento poi così irreale.

La fotografia migliore che rappresenta il mio stato d’animo oggi è quella del primo anno. Mi dispiace che manchi qualcuno e soprattutto mi dispiace che manchiate voi: Fausta, Fabio e Annalisa. ”

Allievo del I anno del corso di teatro per adulti

 

#giorno40

“Amo il teatro; amo vederlo, leggerlo, studiarlo, parlerei di teatro per ore interminabili. Amo fare teatro perchè amo il precorso che porta al personaggio e amo questi 8 anni presso lo Spazio H.Vox, che sempre porterò con me.
Sento la mancanza del gruppo, dei compagni, delle prove, di tutto quel vivere che c’è nei laboratori. Mi manca non poter vivere quell’attimo bellissimo e terribile di paura prima di trovarsi di fronte al pubblico e quell’attimo successivo dove tu sparisci perché rimane solo il personaggio.
E quella parte di te che rimane dietro le quinte sa che tu desideri solo vivere ogni singolo attimo di questo momento dove concentrerai tutto il tuo sapere appreso.”

Marco Lucchini – Allievo Laboratorio Permanente Meccaniche Teatrali