Febbraio 2019

Spazio H.Vox consiglia: febbraio 2019

Per il mese di febbraio abbiamo il piacere di segnalare i seguenti spettacoli:

Avevo un bel pallone rosso per la regia di Carmelo Rifici dal 6 all’11 febbraio presso il Teatro Mina Mezzadri Santa Chiara di Brescia.

Attraverso i dialoghi tra Margherita, che sarebbe poi diventata, per tutti, Mara Cagol, e suo padre si racconta la vicenda di una ragazza cattolica nata in una città di montagna, poi diventata una delle fondatrici delle Brigate Rosse. Soprattutto, si delinea il rapporto drammatico tra un padre e una figlia, segnato da un affetto profondo, nel quale tuttavia la storia e le scelte personali scaveranno un solco terribile. Carmelo Rifici dirige una pièce dove tutto, dal linguaggio ai troppi silenzi, dà l’immediata sensazione di un eccessivo “non detto”. Qualcosa di freddo e struggente allo stesso tempo, che è proprio di un’epoca burrascosa come fu quella che dal ’68 portò alla stagione del terrorismo e agli Anni di Piombo. Di quell’epoca si cerca di raccontare anche l’aberrazione del linguaggio ideologico, che contribuirà a provocare la frattura finale tra Margherita e suo padre. Uno spettacolo che indaga il mistero che rimane all’interno di un affetto, anche oltre il distacco così grande consumatosi tra un padre e una figlia.

www.centroteatralebresciano.it


La notte poco prima delle foresta
 al Teatro Franco Parenti di Milano dal 4 al 10 febbraio per la regia di Lorenzo Gioielli con Pierfrancesco Favino.

Pierfrancesco Favino interpreta, con grande intensità e maestria, il denso e pungente monologo di Koltès, drammaturgo e militante comunista, cantore di emarginazioni, poeta della solitudine, della notte e dei deserti.
Bernard-Marie Koltès fu consacrato al teatro francese nel 1977 proprio con questa opera.
Un Amleto da marciapiede malato d’insofferenza, uno straniero, un diseredato che vive arrangiandosi e sopravvive come può. Un mondo fatto di altri emarginati come lui, pronti ad approfittare della debolezza altrui per prevaricare. La Notte poco prima delle foreste è un racconto capace di accompagnare lo spettatore per le strade in cui non ha camminato, nei luoghi in cui non è stato, “come un prestigiatore fa comparire storie di donne, di angeli incontrati per caso, di violenze e di paura per ciò che non conosciamo”. I temi assoluti di Koltès affiorano in una partitura per voce solista, un poema teatrale sui problemi dell’identità, della moralità, dell’isolamento e dell’amore infelice.

www.teatrofrancoparenti.it


Cuore di cane
 libera versione teatrale di Stefano Massini dal romanzo di Michail Bulgakov per la regia di Giorgio Sangati in scena al Piccolo Teatro Grassi di Milano dal 22 gennaio al 10 marzo.

Scritto da Michail Bulgakov nel 1925, Cuore di cane racconta la vicenda del cane randagio Pallino (Paolo Pierobon), che il Professor Preobražénskij (Sandro Lombardi) sottopone a un curioso esperimento: gli trapianterà l’ipofisi di un essere umano. Preobražénskij, medico che lavora con una clientela di ricchi moscoviti, cerca una terapia che ringiovanisca le persone. Eseguito il trapianto e scoperto che l’ipofisi, in realtà, nascondeva il segreto dello sviluppo umano, il dottore procede a una forzata rieducazione, tesa a fare del cane un uomo a tutti gli effetti. La situazione, però, gli sfuggirà di mano e Pallino si tramuterà nel “cittadino Pallinov” modello ideale dell’uomo nuovo sovietico tanto detestato dal borghese e nostalgico professore.
«Il romanzo – spiega Giorgio Sangati – è una spietata diagnosi del fallimento della rivoluzione, che da potenziale forza propulsiva si è trasformata in cancro del sistema: quando si crea una società fondata sul terrore, sull’imposizione e sulla violenza è impossibile ottenere un esito positivo».

www.piccoloteatro.org

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